Non è un paese per vecchi

festa major de Gràcia

Ogni volta che ho in mente di scrivere di un locale o un ristorante, succede qualcosa che mi fa mettere tutto da parte. Col risultato che sto scrivendo post che poi conservo e non pubblicherò mai. Uff.

Il problema è che questi (leggi: i Barcellonesi? Barcelloniani? Barcelloneschi?) fanno festa un giorno sì e l’altro anche. E per l’estate e per il quartiere e per l’arrivo dell’autunno e per il patrono…non si riesce a stare tranquilli! E possiamo forse esimerci dal partecipare? E’ solo per amore di informazione, che nessuno pensi male!

L’evento del momento è la Festa Major de Gràcia, cioè una celebrazione del quartiere (di Gràcia appunto), che guarda caso è proprio dove abitiamo noi. Una piccola premessa: a differenza di quanto avviene da noi in Italia, qui sono molto fieri della zona in cui sono nati e cresciuti. E’ per questo che tante volte -letto sulla guida- quando a qualcuno si chiede da dove viene, spesso e volentieri, invece di dire la città, indica questo o quel quartiere! …Da dove vengo io? Da dietro il Duomo. No eh? Vabbè.

Torniamo a noi. A dimostrazione dell’attaccamento all’amato borgo natio, le strade vengono decorate a tema e partecipano a un concorso che incorona la più bella e originale (noi abbiamo già trovato la nostra reginetta di bellezza). Inoltre, per tutta la durata dei festeggiamenti (dal 15 al 21 agosto, quindi siamo ancora nel pieno) sono previsti concerti, esposizioni e danze quasi 24 ore su 24. Insomma, se dovessimo riassumere in tre parole quello che sta succedendo a pochi passi dalle nostre finestre, senza dubbio, e da un punto di vista professionale, diremmo che nella maniera più assoluta è UNA FIGATA PAZZESCA!

E’ incredibile. Basta un concertino swing perchè qualche coppia improvvisi un ballo sfrenato coinvolgendo immediatamente tutti i presenti. Basta un tavolaccio di legno per servire un banchetto luculliano a cui tutti possono partecipare. C’è posto per tutti: gli anziani vendono le magliette con il logo della festa e i matti del quartiere fanno amicizia (in particolare vorrei ringraziare il matto del Carrer Providencia che mi ha fatto un discorso di tre ore sul cantador. E io ho annuito con aria grave). Qui non ci sono gli scemi del villaggio. La gente cammina ridendo e cantando, e si affaccia alle finestre per parlare con quelli che stanno sotto. I panifici sono aperti all’una di notte e le strade brillano nel loro vestito a festa, tra l’orgoglio dei geniali creatori e lo stupore degli “ospiti”.

Non avevamo mai visto niente del genere, è assolutamente incredibile.

Lo spirito che anima questa meravigliosa festa trasuda entusiasmo, ospitalità e amore…la gente si vuole davvero bene!

No, non ci siamo drogati…siamo a Barcellona!