A rapporto!

Questo blog è silente da un po’, ma il tempo era poco, c’erano un libro di mezzo e i preparativi per l’ennesima fuga dall’Italia.

Andiamo con ordine: il mio libro “Non vedo l’ora che venga domenica” è stato presentato la settimana scorsa con una consistente partecipazione di pubblico (io dicevo 100 persone, la questura 300…o di solito è il contrario?). La cosa mi ha reso felicissima e mi ha ripagato del modo deludente in cui la serata si è svolta…serata in cui si è parlato del libro quasi per sbaglio e si è lasciato posto a sproloqui senili e a propagande politiche.

Vi risparmierò il resoconto, dato che non vorrei addentrarmi a parlare di cose che non interessano a nessuno, segnalandovi invece altri contributi estremamente interessanti e gratificanti.

In primis, per la vera presentazione “parlata” del libro, fatta da persone che il libro l’avevano letto e vissuto per davvero, vi rimando a “Overbooking“. Ascoltate tutta la puntata perché è davvero bella ed emozionante! Da non perdere le letture di Elisa Veronese e il video che Massimo Battistella ha girato ispirandosi al mio libro, disponibile anche sul sito di Radio San Donà.

Samantha Ragazzi, che ha letto in anteprima il manoscritto quando ancora non era stato stampato, mi ha invece intervistato per il magazine CoseBelle, durante una divertente conversazione via Skype in cui abbiamo parlato del mio libro e di tantissime altre cose! Ecco l’intervista. Di Samantha, che tra l’altro è mia collega in Nuok, potete leggere anche gli articoli sulla New York segreta e misteriosa qui.

Per quel che mi riguarda, posso dirmi molto orgogliosa oltre che per queste cose che vi ho appena raccontato, anche perché ieri ho acquistato un fantastico volume fotografico sui più famosi casi di cronaca nera italiani…la copertina era rotta e mi hanno fatto lo sconto! Grande grande soddisfazione!

Nient’altro da dichiarare!

Non vedo l’ora che venga domenica

Come vi avevo anticipato qualche giorno fa, finalmente ci siamo!

Il mio primo libro “Non vedo l’ora che venga domenica” verrà presentato il 2 dicembre presso il Centro Culturale di San Donà di Piave. Interverranno durante la serata il Procuratore Generale Dott. Ennio Fortuna, il giornalista del Gazzettino Fabrizio Cibin…e la sottoscritta naturalmente! (per tutte le info tecniche, datevi un’occhiatina al manifesto qui sopra)

Spero di vedervi numerosi! (evento in Facebook)

PS: per qualsiasi info o se volete comprare il libro (€ 10)…scrivetemi: giuliadepentor@gmail.com


 

foto di copertina:@Renato D’agostin

elaborazione grafica: Valentina De Din

font di copertina: Arsenale White@Zetafonts

Tetradotossina

Avvertenza: questa è pura pubblicità autoreferenziale.

Mi ero già pavoneggiata qui di essere stata selezionata tra gli scrittori vincitori del concorso “Unico indizio: il pesce rosso”, organizzato dalla casa editrice Damster. Ma non finisce qui. La vanità si è impossessata di me.

Dopo la presentazione ufficiale del libro che si è svolta a Modena un paio di settimane fa, i ragazzi di Radio San Donà hanno deciso di continuare a nutrire il mio ego smisurato (che sta seriamente prendendo il sopravvento) invitandomi alla trasmisssione “Overbooking” per parlare un po’ del mio racconto “Tetradotossina” (un titolo che più che un titolo è una maledizione).

Se avete voglia di ascoltare la mia gemella malvagia affetta da logorrea che ciarla amabilmente per quaranta minuti, potete scaricare la puntata o ascoltarvi il podcast seguendo i link presenti nel blog della trasmissione (dal quale tra l’altro ho rubato spudoratamente la foto qui sopra).

Grazie a Matteo, Alvise e Daniele per aver contribuito a creare un mostro, a Nicola per le foto (in particolare questa sottratta) e vorrei salutare tutti quelli che mi conoscono.

Amarcord

il mio è verde però

Il mio garage è uno di quei luoghi di perdizione dove non bisogna entrare a meno che non si abbiano un paio d’ore da buttare via.

Io ho sfidato l’ignoto. Cercavo un libro, una raccolta di poesie, che ero sicura di aver sistemato in uno scatolone contrassegnato dalla dicitura giulia.

Mi sono seduta tra una lampada e un proiettore di diapositive e ho cominciato a tagliare nastro adesivo.

Sono tornata indietro nel tempo, diciamo una decina di anni fa, forse dodici. Un mondo di diari, braccialetti di perline, lettere, fotografie di feste e gite che non ricordavo di aver scattato, sigarette, promesse, biglietti, conchiglie e citazioni copiate da libri di poesia. E, come allora, ho sospirato e sorriso.

Il mio libro non l’ho trovato e sono riemersa dal garage coperta di polvere e nostalgia.

PS: …e con il mitico Game Boy!

PS2: chi si è mangiato la mia raccolta di Cesare Pavese?

Ogni maledetto lunedì

I Lunedì da queste parti sono momenti critici.

C’è una signora che arriva all’alba sferragliante di secchi e moci vileda e si mette a pulire le scale condominiali, cantando salmi religiosi.

C’è un cane -che casualità è proprio il mio- un cocker selezionato per essere particolarmente abbaiante e rompiscatole, che non tollera la provocazione e trascorre le tre ore successive con le bave alla bocca aumentando progressivamente il volume dei latrati.

C’è un’altra signora -che casualità è proprio mia mamma- che ha deciso che il lunedì mattina è il momento giusto per rivoltare la casa. La stessa signora -che casualità è famosa per essere fastidiosamente mattiniera e per avere un tono di voce penetrante, fa la maestra-  inizia verso le 6 a vibrare colpi di scopa sulle porte, a spostare mobili con una forza sovrumana e, soprattutto, spalanca tutte le finestre.

C’è un appartamento -che casualità è proprio il mio- che è disposto in modo strano e crea delle correnti d’aria degne della più potente delle gallerie del vento.

(Il cocker feroce non sopporta la vista della scopa, pertanto alterna i latrati a vigorose ringhiate contro la nemica di saggina)

C’è una persona -che casualità sono io- che non ha orari di lavoro rigidi e che, fortunatamente, di lunedì mattina non deve svegliarsi. In teoria. Forte di questa consapevolezza -e debole di memoria- quella persona (che casualmente sono io) va a dormire a orari imbarazzanti. Verso le 6, quella persona si sveglia improvvisamente, credendosi nel bel mezzo di un’irruzione della polizia e trascorre la prima parte della giornata in stato ipnotico cercando di ricostruire la propria identità.

Quando quella stessa persona -sono sempre io eh- riprende conoscenza, si trascina in cucina per bere un caffè, trova una figura simile a lei (che poi riconoscerà come il genitore cromosoma Y) e la signora genitrice che la bombarda di domande difficilissime e le ricorda impegni improrogabili che si dimentica 40 secondi dopo. Il cocker continua ad abbaiare.

Il tutto, in un clima rigido e ventoso, che ci ricorda tragicamente il destino dei soldati napoleonici in Russia.