Il cammino.

© 2011 grapf

Ogni mattina. ogni sera. ormai questo ponte che passa sopra dei binari vivi e’ diventato parte di me. Meno questa signora, che non conosco.

Sono poche cose che ti permettono di fare con il sorriso il percorso che devi fare da casa alla stazione della metropolitana, in compagnia di un freddo che adoro (ora capisco perche’ una citta’ come Barcellona non mi aveva mai conquistato).

Queste cose sono il fattone che ti chiede l’elemosina, ogni giorno, a qualsiasi ora, sempre nello stesso posto, e ti guarda come per conquistarti, non sapendo che sono settimane ormai che lo vedo ogni giorno: vorrei dirgli, sono sempre io, quindi ora quando mi vedi, non chiedermi niente, perche’ quegli spiccioli mi servono per prendere il mio Kurzstrecke.

Altra cosa che mi mette di buon umore e’ prendere due brioche fresche di giornata e spendere 1 euro: questo e’ importantissimo, visto che quando mi alzo anche solo l’odore del caffe’ mi crea dei problemi di nausea. La colazione viene fatta dal sottoscritto sulle 11. Non prima.

Poi c’e’ la lunga camminata verso casa, in compagnia dell’Aphex Twin di turno, o Autechre, o Nine Inch Nails, o David Bowie, o DMX Krew. La musica mi tiene compagnia, e mi fa vedere tantissime cose che non coglierei, come ad esempio il matto con una chitarra in spalla che, facendo finta di niente, butta per terra una punk con i capelli violacei; lei che lo maledice e lui che guarda il menu’ del ristorante italiano che si trova nei paraggi. Vedere due cani che giocano, mentre i padroni si bevono allegramente una birra. Vedere la gente che si ferma a prendere una Bionade, cosi’ non facendomi sentire il solo ad essere praticamente drogato di questa bevanda.

Faccio la stessa strada ogni giorno, ma e’ come fosse sempre la prima volta: bah, che frase scontata.

Faccio la stessa strada ogni giorno, e scopri volti nuovi, posti nuovi.

La strada e’ la stessa, cio’ che cambia e’ la mia percezione.

Ho deciso di perdermi nel mondo (oggi a Berlino)

[…] che senso ha vagabondare senza smarrirsi, mettere le vele al vento senza la possibilità di naufragare? In fondo sono affezionato all’idea della città-labirinto. Al bisogno di ripetere percorsi, fissare punti di riferimento e coltivare abitudini, all’arte di orientarsi che in ogni città è diversa e va imparata da zero, procedendo per prove ed errori, dipanando il groviglio delle sue strade, spendendo tempo e suole delle scarpe. Come se il viaggio in una città sconosciuta fosse una storia d’amore agli esordi, quando l’attrazione è massima ma l’intimità tutta da costruire. (Paolo Cognetti, “New York è una finestra senza tende”)

 

Nooo, non mi perdo ogni volta che esco di casa.

Nooo, non giro con otto cartine accartocciate in tasca e in ogni caso SÌ, sono assolutamente in grado di consultarle.

Nooo, non mi ostino a leggere “straße” straBe, invece che strasse.

Nooo, non giro in tondo per due ore con l’angoscia di essere finita in un posto che non esiste, un nonluogo di buio e paura.

Nooo, non smadonno dietro a Google Maps che “non prende”.

Nooo, nessuno strano pensiero sulle molliche di pane di Pollicino (che era una bambina, come Cappuccetto Rosso…e ‘sta mania di dare nomi maschili? Bah.)

Nooo, nessun ansciuligum” wo ist…?

Niente di tutto ciò.

In ogni caso, Paolo Cognetti mi ha letteralmente rubato le parole di bocca.


DDR e cheesecake

Ci siamo!

Quello che vedete è il panorama che si scorge da uno dei nostri posti preferiti di Berlin, il mitico Sankt Oberholz, dove si sta così bene che una volta mi ci sono anche addormentata. E’ caldo, rilassante e c’è internet gratis.

Oggi abbiamo girato a caso e alla fine la pioggia ci ha convinto a visitare il famoso museo della DDR. dove tra microfoni e divani scadenti, abbiamo sviluppato delle tendenze alla paranoia e abbiamo deciso che ci compreremo dei colbacchi di finto pelo per solidarietà.

Stay tuned!

Berlin calling

Berlin calling

Il 13 gennaio partiamo.

e a Berlino incontreremo anche il terzo elemento del Trio de Janeiro, in modo da unire le forze e cercare di portare avanti il progetto Neu! in Berlin and DWBS .

Cosa succedera’ a CityGlimpse? be’, come al solito cercheremo di darvi una nostra visione della citta’, delle nostre esperienze, e di quello che ci capita. quanto staremo? non si sa. dove dormiremo? non si sa (no, dai, si sa, ma non e’ detta l’ultima parola). dove mangeremo? non si sa (sicuramente dall’indiano dove mangi come un elefante (?) e paghi 8 euro).

Solo una cosa sappiamo con certezza: che per un po’ ce ne andiamo da questo paese, e questo per entrambi era il primo obiettivo. Quindi possiamo dire che il 2011 inizia bene: il primo obiettivo e’ stato raggiunto.

quali saranno gli altri?

stay (i)tunes (per festeggiare i 10 anni dalla nascita del nostro player musicale preferito).

G&A