Racconti Neri (G.Scerbanenco)

Ho avuto varie illuminazioni nelle ultime settimane.

Mi avevano detto che una volta “il mondo” era più pericoloso, che in città come Milano era un rischio camminare per strada in certe zone, che rapine, omicidi, stupri e zuffe erano molto più frequenti di oggi e che, soprattutto, erano visti e tollerati come avvenimenti purtroppo quotidiani. Tutto ciò, non più di quaranta cinquant’anni fa.

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Non rubate i sogni

All’asilo, era obbligatorio disegnare quando te lo dicevano, giocare quando te lo dicevano, dormire quando te lo dicevano.
All’asilo, ci facevano disegnare degli alberi e poi veniva una psicologa a decifrarli per vedere se eravamo bambini normali o no.
All’asilo, durante il pranzo, non ci si poteva alzare in piedi. E se per caso succedeva, arrivava una suora e a volte ci scappava anche una sberla.

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Rose West. The making of a monster (J. Carter Woodrow)

Quando arriva l’inverno, io sono felice.

No, non è perché finisce la tremenda esposizione di dita di piedi che l’estate porta con sé.
No, non è perché odio la gente e quando fa caldo la odio di più.
No, non è neanche perché mi piacciono i maglioni di lana.

Semplicemente perché quando fa freddo, io vado a lavorare in tram (d’estate invece ho una bella bicicletta) e il tragitto che da Prenzlauer Berg mi conduce a Kreuzberg è il momento in cui finalmente riesco a leggere in pace.

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