Amarcord

il mio è verde però

Il mio garage è uno di quei luoghi di perdizione dove non bisogna entrare a meno che non si abbiano un paio d’ore da buttare via.

Io ho sfidato l’ignoto. Cercavo un libro, una raccolta di poesie, che ero sicura di aver sistemato in uno scatolone contrassegnato dalla dicitura giulia.

Mi sono seduta tra una lampada e un proiettore di diapositive e ho cominciato a tagliare nastro adesivo.

Sono tornata indietro nel tempo, diciamo una decina di anni fa, forse dodici. Un mondo di diari, braccialetti di perline, lettere, fotografie di feste e gite che non ricordavo di aver scattato, sigarette, promesse, biglietti, conchiglie e citazioni copiate da libri di poesia. E, come allora, ho sospirato e sorriso.

Il mio libro non l’ho trovato e sono riemersa dal garage coperta di polvere e nostalgia.

PS: …e con il mitico Game Boy!

PS2: chi si è mangiato la mia raccolta di Cesare Pavese?