I miei libri del 2012

Finalmente è arrivato il momento dell’anno in cui si fanno le classifiche, i bilanci, i riassunti.
Anche il 2012 è stato un anno rivelatore, come il 2010 e il 2011. Ma di questo parleremo magari in un altro articolo.

Oggi non vi stupirò. Oggi sarò banale e vi parlerò semplicemente dei libri che hanno segnato il mio 2012: non sono dieci, non sono in ordine di preferenza, alcuni li ho recensiti altri no, e non per tutti ho delle motivazioni precise. Mi sono piaciuti, questo è quanto.

Ecco la mia selezione, utile anche se dovete fare dei regali di Natale. (c’è anche qualche mio consiglio)

“Sofia si veste sempre di nero” di Paolo Cognetti
“C’era un nocciolo nelle donne che era duro come la pietra, e nessun torto reclamava vendetta ai loro occhi, quanto l’orgoglio ferito
A chi lo regalerei? A mia sorella Martina.

“Milano Calibro 9”, “Venere privata” e “Racconti neri” di Giorgio Scerbanenco
Uno scrittore che ti fa semplicemente desiderare di essere un delinquente o un poliziotto degli anni ’50/’60/’70.
A chi li regalerei? A mio papà.

“Sei donne e un libro” di Augusto De Angelis
Questo giallo è come una partita a Cluedo: è avvincente, logico, incastra tutto alla perfezione e ti porta ad indagare assieme al Commissario, a rinchiuderti con lui nella sua stanza in Centrale, e ad analizzare tutto con ordine fino ad arrivare alla soluzione.
Che, per inciso, io non ho capito fino all’ultima pagina.
Elegante e desueto.
A chi lo regalerei? A mia mamma. 

“Questo bacio vada al mondo intero” di Colum McCann
“Dunque conosce la città, pensa lei. È già stato qui. Questo luogo appartiene anche a lui. Altra sorpresa. Ha sempre pensato che uno dei prodigi di New York è che, da ovunque tu venga, pochi minuti dopo l’atterraggio ti appartiene già”
A chi lo regalerei? Ad Alessio. Ho detto New York, ho detto tutto (però in realtà non glielo regalo perché è qui a casa sulla libreria).

“Anna Karenina” di Lev Tolstoj
Vabè. Non è che mi metto proprio io a fare la recensione di Anna Karenina. Anche perché non l’ho ancora finito. Perché lo inserisco nella mia lista sacra allora? Perché è un libro che ho iniziato -e abbandonato- quando abitavo a Parigi e finirò -spero- qui a Berlino. E perché prenderei a sberle Kitty e Lévin da quanto li detesto.A chi lo regalerei? A chi ha molto tempo libero e può gustarsi tutte le 850 pagine senza troppe interruzioni.

“Alla fine di un giorno noioso” di Massimo Carlotto
Ho intervistato Carlotto qualche anno fa (emozionata, intimidita e impacciatissima!) e lui -come persona oltre che come scrittore- mi ha colpito moltissimo (quanti superlativi in una sola frase, che bello). Ma non avevo letto niente di suo.
Poi ho letto questo libro e ho capito perché mi aveva colpito così tanto.
E adesso vorrei intervistarlo di nuovo.
A chi lo regalerei? A chi si è appassionato alla storia di Carlotto.

“Middlesex” e “The marriage plot” (“La trama del matrimonio”) di Jeffrey Eugenides
Eugenides è il mio scrittore contemporaneo americano preferito. Punto.
Anche se magari li hanno già letti, li consiglierei tutti alle mie amiche nuokers (o ex) Annamaria, Elena, Meg, Alice, Alessandra, Samantha, Alessia, Chiara, Elisa, Lucia…a tutte tutte, nessuna esclusa! Siamo tante eh!

“Extremely Loud and Incredibly Close” (“Molto forte, incredibilmente vicino”) di Jonathan Safran Foer
“I like to see people reunited, maybe that’s a silly thing, but what can I say, I like to see people run to each other, I like the kissing and the crying, I like the impatience, the stories that the mouth can’t tell fast enough, the ears that aren’t big enough, the eyes that can’t take in all of the change, I like the hugging, the bringing together, the end of missing someone […]”
…oh no, aspettate, anche Safran Foer è il mio scrittore contemporaneo americano preferito.
Attenzione: questo libro va regalato con attenzione, non sprecatelo con le persone sbagliate!
Io lo regalerei alla mia amica Valentina. 

“20 under 40: stories from The New Yorker” AAVV
Solo per averlo comprato da Strand, a New York.
A chi lo regalerei? A chiunque abbia il sogno della scrittura. 

“Miss Peregrine’s home for peculiar children” di Ransom Riggs
Sommate vecchie fotografie e fotomontaggi rudimentali ad una storia inventata a partire da queste immagini raccapriccianti.
Che cosa si ottiene? Un capolavoro.
A chi ama leggere oltre le parole.

Per tanti libri letti, tre ancora sul comodino.

“Central Park: an anthology” di Andrew Blauner
Perché è un regalo di Natale anticipato e perché Alessio mi conosce troppo bene.

“Europa molto amore” di Giorgio Scerbanenco
Perché è il frutto di una coincidenza che ha fatto sì che Michele (mio cugino) trovasse questo libro per caso in Lussemburgo e me lo portasse a Berlino.

“I misteri di Alleghe” di Sergio Saviane
Perché è il risultato di una storia davvero bella che ha come protagonista un altro Michele che vive a San Francisco e che ha deciso di farmi un bellissimo regalo.

PS: qui la mia selezione del 2011