Italia-Germania: 1-0

Nessuno è perfetto. E su questo non ci piove. 

Ma è più facile trovare i pregi o i difetti?

Parliamo di paesi.
Uno stato viene definito “civile” per questo o quel motivo, ma è molto difficile il contrario.
Pensiamo alla Spagna, ad esempio: permette alle persone dello stesso sesso -che si amano- di sposarsi e questo è giustissimo ed equo, però poi ha come tradizione nazionale la Corrida, che -diciamocelo- proprio civilissima non è (e malgrado io sia di parte, credo proprio che sia oggettivamente una barbarie).
Possiamo forse definire la Spagna un paese incivile? Non credo proprio. Eppure c’è quella macchia a rovinare tutto.

Passiamo alla Germania: com’è possibile che in questo paese, così efficiente e attento ai suoi cittadini e soprattutto alle famiglie, sia ancora possibile fumare nei locali pubblici? (o è solo Berlino?)

Non mi si venga a dire che sono fissata con questo problema solo perché non fumo. Non mi si venga a dire che anche i fumatori hanno dei diritti. Non mi si venga neanche a dire che se mi dà fastidio, me ne devo andare io.
Fumavo ben più di un pacchetto al giorno quando in Italia approvarono una delle leggi più giuste (e civili e RISPETTATE) degli ultimi vent’anni. Io ero contenta!
Certo, magari fumare all’aperto in inverno non era proprio il massimo…però non puzzare continuamente e soprattutto non trovarmi sempre nella preoccupazione (e anche un po’ nel fastidio) di dover pensare ai non fumatori…insomma dai, una bella liberazione! (e, diciamocelo, all’epoca abbiamo tutti fumato qualche sigaretta in meno)

Ora, essendo stata una fumatrice anch’io, naturalmente non ho nulla in contrario ai fumatori.
Finché non me ne trovo 12 intorno mentre sto cercando di godermi un concerto in un locale. E uno mi soffia il fumo in faccia, e l’altro mi brucia con la cicca e  un altro ancora sgomita perché non ha abbastanza spazio per accendere la bionda. Non parliamo del fatto che appena uscita dal locale profumo di cesso chimico di un treno regionale italiano (#meetFS a proposito) e che il giorno dopo, non essendo più -per fortuna- abituata ad inalare fumo e catrame, convivo con una sensazione di spiaggia in bocca davvero poco piacevole.

Che cosa mi direbbe un fumatore tipico? “Ti dà fastidio? Stai a casa.”

Lo so, perché l’avrei detto anch’io. E solo ora, da quando cioè sono una non fumatrice e vivo in un paese dove i fumatori hanno più diritti dei non fumatori, mi rendo conto dell’egoismo di questa risposta.

Ieri sono andata ad un concerto e me lo sono goduta al 30% per i motivi succitati, e anche perché tutto quel fumo mi faceva lacrimare e le lenti a contatto mi stavano per uscire da sole dagli occhi per protesta. Ma non pensiamo a me.
A un certo punto, dando un’occhiata in giro, mi sono resa conto che c’era anche una donna incinta. Ora, tralasciando il fatto che fumo o non fumo, una donna incinta farebbe meglio a non frequentare posti di quel tipo (per sicurezza eh, metti che ti spingono?)…ma la città di Berlino che è tanto attenta alle famiglie e ai bambini, è davvero disposta a permettere che questo (che un cittadino cioè possa arrivare a rinunciare a qualcosa pur di non soffocarsi di fumo passivo) accada?

 

Berlino? Parlo con te. Siamo nel 2012: noi Italiani ci siamo arrivati dieci anni fa.
Fai ‘sta legge perché  non sei liberale ma semplicemente pericolosa e obsoleta.

La civiltà di un paese si misura da Corrida e fumo nei locali pubblici? Non so dirlo.

Non seguo gli Europei ma questa partita l’abbiamo vinta noi.