Lo scaffale d’oro di Martina

Martina. Non sarà mica…eh sì. Martina, detta anche “birretta”, è mia sorella.
Prima che pensiate male: il soprannome non le è stato dato perché è alcolizzata. Quando Martina era piccola, mio papà diceva che, siccome aveva questa vocetta squillante ed era simpatica e chiacchierona (lo è ancora ma il tono di voce è sceso), gli faceva venire in mente una birretta fresca. Sì, forse vi avevo parlato del fatto che in famiglia diamo soprannomi a tutti.
Io però non mi trovo a mio agio a chiamarla solo “Martina” senza il “la” davanti. Mi sembra di parlare di un’altra persona.

La Martina un po’ di anni fa è andata a vivere in Nuova Zelanda, ma si dà il caso che prima, per circa 29 anni della sua vita e 23 della mia, abbiamo vissuto nella stessa casa e soprattutto condiviso le stesse librerie. Anzi, devo ammettere che la maggior parte delle mie prime letture “serie” arriva proprio dai consigli letterari della sorella maggiore. Tutti libri che, nel corso degli anni, ho rubato dalla sua libreria e trasferito nella mia. 
Una chicca: vi ho mai parlato dello schema disegnato per comprendere la fitta genealogia della famiglia Buendía in “Cent’anni di solitudine”? Beh, ad inventarlo era stata proprio la Martina! Che brava la nostra birretta eh?

Naturalmente, i nostri scaffali d’oro si assomigliano! (E la realtà è che uno dei nostri libri storici si intitola “La sfida di Liz”) 😀

libreria

“Cent’anni di solitudine” Gabriel Garcia Marquez

“L’età del malessere” Dacia Maraini

“L’insostenibile leggerezza dell’essere” Milan Kundera

“L’amico ritrovato” Fred Uhlman

“Un amore” Dino Buzzati

“Lessico Famigliare” Natalia Ginzburg

“Lettera a un bambino mai nato” Oriana Fallaci

“Il GrandeGatsby” Francis Scott Fitzgerald

“Sostiene Pereira” Antonio Tabucchi

“L’isola di Arturo” Elsa Morante