I love shopping in libreria

No, io non amo uscire a fare compere.
Detesto i negozi, non so che taglia porto (ma vi decidete ad utilizzare un sistema UNIVERSALE? M, 42, 28…non capisco niente!) e devo entrare in camerino con sette paia di jeans, i miei piedi sono leggermente diversi l’uno dall’altro quindi navigo in una scarpa e soffro nell’altra, odio le code, il rumore, la musica alta, non sopporto l’idea di stare in fila (per provare, per pagare, per uscire…ma stiamo scherzando?), inorridisco di fronte alle scritte “SALDI” e mi disturba il concetto di avere l’armadio pieno di vestiti che non uso.

Siccome sono scaltra, però, con gli anni ho sviluppato delle tattiche infallibili:
-ho le mie marche preferite di jeans e scarpe, conosco la taglia perfetta, compro online e non sbaglio quasi mai. TAK!
-butto per aria l’armadio dei miei genitori e della nonna Leda à la recherche du temps perdu
-compro vestiti vintage da siti come Etsy o Depop (e poi riciclo, reinvento, faccio, disfo, brigo)
-entro in un negozio SE E SOLO SE ho un obiettivo e MAI per dare un’occhiata –> t-shirt nera-obiettivo identificato-dirigersi alla cassa-pagare-uscire

In altre parole: sono la donna ideale. 

Questa meravigliosa combinazione di virtù, tuttavia, non riesce a trovare espressione quando entro in una libreria.
Se Sophie Kinsella decidesse di dare una svolta alla sua interminabile serie di “I love shopping in bianco, a New York, con mia sorella, con mia madre, con tua madre, col bambino, col portinaio” e volesse studiare un caso nuovo, potrei offrirmi tranquillamente volontaria.

Prima di tutto, quando varco la soglia di una libreria, inizio a parlare da sola.
“Stai calma. Non c’è fretta. Manda il paziente Alessio nella sezione musicale e fai perdere le tue tracce.”
Poi, inizio mentalmente a contare quanto posso spendere.
“Ha senso comprare questo libro che è appena uscito? Fra qualche mese costerà la metà. Sì, il problema è che io LO VOGLIO LEGGERE SUBITO, OK?”

Ma dici a me? Ma dici a me? … Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Eh, Non ci sono che io qui. Di’, ma con chi credi di parlare tu?

 

Dopo aver litigato con la mia immagine riflessa, inizia la temibile fase delle liste.
“Ok, è ovvio, non puoi comprare quattordici libri. Questo lo sai. Allora fai una lista mentale delle priorità e tieni per le prossime volte gli altri libri”
“Cioè, tu mi stai chiedendo di scegliere tra Paolo Cognetti, Jennifer Egan, Elena Ferrante e Giorgio Fontana? Vuoi davvero che uno di loro vada in serie B? E dopo? Vuoi farmi piangere? Vuoi chiedermi se voglio più bene alla mamma o al papà? Ma dici a me? Ma dici a me? … Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Eh, Non ci sono che io qui. Di’, ma con chi credi di parlare tu?”

A questo punto, si verificano tre differenti scenari.
1) Perdo il lume della ragione, corro dal paziente Alessio e lo imploro di aiutarmi a scegliere (il paziente Alessio, di solito, mi fa ragionare e mi convince che, scegliendo un solo libro, nessuno degli altri scrittori ci rimarrà male);
2) Perdo il lume della ragione, compro tutto auto-imponendomi delle rinunce che mai rispetterò (“Ok, per ora va bene così, ma questi libri te li devi far durare e per tre mesi non ne compri più.” AHAHHAHAHAHAHAHAH!):
3) Perdo il lume della ragione, NON COMPRO LIBRI e inizio a fotografarne le copertine. Poi torno a casa, riguardo le foto e piango morsicando il cuscino per soffocare i singhiozzi.

Mi capita, poi, di andare alle svendite delle case editrici, di ESITARE su una biografia di Salinger con lo sconto del 60% (sì, sì, proprio quella che di solito costa 50 euro!), di DUBITARE, di PERDERE TEMPO, di farmela soffiare da sotto il naso e di inveire contro il destino avverso per giorni e giorni, lanciando terribili anatemi. “Ah sì? Hai rubato il MIO Salinger? Sai cosa? SPERO CHE TI FACCIA SCHIFO, spero che ti facciano schifo tutti i libri che leggerai da qui fino alla fine dei tuoi giorni! E al compimento dei sedici anni, ti pungerai con un fuso e cadrai in un sonno profondo!”

La tecnologia, per fortuna, ultimamente mi assiste.
La mia compulsione all’accumulo sconsiderato di volumi è leggermente sedata dall’esistenza di siti come Bookmooch e Acciobooks (ricordate? Ve ne avevo parlato qui).
Ok ok, non si trovano le ultime uscite, questo bisogna averlo chiaro in mente da subito.
Ma se, come me, avete delle liste interminabili di libri che volete leggere (libri che si sono accumulati e che ormai sono stati pubblicati da anni) e, soprattutto, avete scoperto che, come risultato delle vostre frenetiche e compulsive sessioni in libreria, possedete due o tre copie dello stesso libro e volete liberarvene.…beh, allora è il posto giusto per voi!
Io sto “moochando” come una pazza e mi sto sbarazzando di volumi scomodi (Sophie Kinsella non me ne voglia…e tutti quei vampiri…ma davvero leggevo quei libri?), se volete aggiungermi come amica, sono qui.

E poi, per non farci mancare niente, ecco qui la lista dei libri che ho comprato ultimamente, di quelli che mi sono fatta arrivare con Bookmooch e di quelli che DEVO DEVO DEVO leggere prima possibile!

Acquisti
-“A pesca nelle pozze più profonde” (Paolo Cognetti)
-“La casa in collina” (Cesare Pavese) <– 1 euro al mercatino dell’usato
-“L’inedito di Hemingway” (David Belbin) <– 2 euro alla svendita di ISBN
-“Accusare” (Giacomo Papi) <– idem
-“La colpa” (Brian Evenson) <– idem
-“Il libro dei segreti”<– idem
-più qualcosina per il Kindle….tanto quelli mica contano, no? Ehm.

Bookmoochin’
-“Qualcosa nell’aria” (Gina Lagorio)
-“Il giardino segreto” (F.H.Burnett)
-“Tropico del Cancro” (Henri Miller)
-“Sostiene Pereira” (Antonio Tabucchi)

Da leggere PRESTO
-“Morte di un uomo felice” (Giorgio Fontana)
-“La fortezza” (Jennifer Egan)
-“Storia della bambina perduta” (Elena Ferrante) <– deve ancora uscire MA LO VOGLIO
-“Salinger” (Shields, Salerno) <– “e al compimento del sedicesimo anno…”
-“L’anno del pensiero magico” (Joan Didion)
-“Il desiderio di essere come tutti” (Francesco Piccolo)

E a proposito, se inaugurassimo uno scambio di libri inter nos? Ce li spediamo con il piego di libri e poi ce li rimandiamo indietro? Lo facciamo? Eh? Eh?

Sophie Kinsella, chiamami pure quando vuoi.