I miei libri del 2014

Come recita il noto proverbio, “l’anno non finisce senza la famosa lista dei libri di The Blooker”.
Lei che non ama il Natale, lei che vorrebbe nascondersi quando le prime luminarie iniziano a far capolino sulle strade, lei che cade nella trappola di amici e parenti “NO, quest’anno niente regali” ed è sempre l’unica a prenderla sul serio e a presentarsi a mani vuote.
LEI. Che in questo momento sta parlando di se stessa in terza persona, che se ne è appesa resa conto e che adesso promette che smetterà in modo violento e traumatico.

IO.
Ho sempre travestito questa rubrica da lista di suggerimenti per i regali di Natale (ecco gli appuntamenti del 2011, 2012 e 2013).
La verità è che vi sto ingannando: il mio proposito, come sempre, è un becero sproloquio sui libri.

Quest’anno (fino a questo momento) ne ho letti cinquanta tondi tondi. Considerando che al 31 dicembre manca più di un mese e che leggerò ancora, possiamo dire che ho letto esattamente un libro alla settimana?
Che ordine, che rigore, che organizzazione inconsapevole!
Che soddisfazione pari solo all’idea di essere nata all’esatta metà dell’anno!

Bene, adesso puoi parlare di libri per favore?
Sì, stai di nuovo parlando da sola.

PROCEDIAMO.
Come sempre, una piccola premessa: nella mia lista troverete molti classici e molti titoli che vi faranno sparlare di me nella piazza del paese.
“Ma come? Lei che si ritiene un’avida lettrice, ci arriva nel 2014 a leggere la Morante? Che vergogna, che disonore, pensa ai suoi che l’hanno anche mandata all’università.”
Avete perfettamente ragione, alzo le mani, vi abbraccio le ginocchia e mi cospargo il capo di cenere, tutto in una volta.
Il mio problema è che quando i professori mi consigliavano i libri da leggere per l’estate, io li odiavo per partito preso o li leggevo per dispetto, saltando le pagine o andando direttamente all’ultimo capitolo.

Meglio tardi che mai.

Ecco i miei libri del 2014!

Festa Mobile (Ernest Hemingway)
Forse, una volta, vi ho detto che con Hemingway avevo un rapporto particolare. A volte lo cerco, a volte lo rifiuto.
Bene, con questo libro che non avevo mai vergognosamente letto, le nostre divergenze si sono definitivamente appianate. E “Festa Mobile” se ne va diretto a finire nel mio scaffale d’oro (e nella prossima Bookstee).

I Milanesi ammazzano al sabato (Giorgio Scerbanenco)
Ho letto questo libro durante le pause in libreria sulla spiaggia di Takapuna con un vulcano sullo sfondo, quando non avevo idea del mio futuro trasloco a Milano. Chi l’avrebbe mai detto? Scerbanenco profetico (fermati lì, però, che non ho nessuna voglia di sapere se i Milanesi davvero ammazzano al sabato).

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Nove racconti (J.D. Salinger)
Per quel che mi riguarda, questo è stato l’anno di Salinger.
Alzarono lo sguardo sul giovanotto come forse solo della gente seduta su una sedia a sdraio sa alzare gli occhi su qualcuno.

Belli e dannati (F.S. Fitzgerald)
E questo mi ha insegnato che non si può avere niente, non si può avere assolutamente niente. Perché il desiderio inganna.
È come un raggio di sole che guizza qua e là in una stanza. Si ferma e illumina un oggetto insignificante, e noi poveri sciocchi cerchiamo di afferrarlo: ma quando lo afferriamo il sole si sposta su qualcos’altro e la parte insignificante resta, ma lo splendore che l’ha resa desiderabile è scomparso.

Il giornale segreto (Dino Buzzati)
Un libro prezioso che ho scaricato gratuitamente qui che contiene il progetto di Dino Buzzati per un nuovo quotidiano. E che, misteriosamente, nessuno ha preso in considerazione finché il manoscritto è saltato fuori da un cassetto cinquant’anni dopo.
C’è un Corriere che non è mai nato, che portava la firma dell’autore del Deserto dei tartari. Un vero e proprio progetto di nuovo giornale, a suo modo profetico di successivi esiti nella stampa d’informazione. È bello, moderno, un «popolare» di classe. Ha le sue regole, i suoi codici da rispettare: sintesi come legge sovrana, grandi foto in prima pagina, una sola tecnica di scrittura, il nudo implacabile racconto dei fatti.

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Soda caustica, allume di rocca e pece greca (AA.VV.)
Il memoriale della serial killer Leonarda Cianciulli. Da brividi.
Ne ho parlato qui.

Il bar delle grandi speranze (JD Moehringer)
Misi in tasca il suo elenco [di compositori e cantanti] e lo conservai per anni, perché era una ricetta commovente e sincera per migliorare se stessi.
Ne ho parlato qui.

La romana (Alberto Moravia)
Ecco l’altro libro che mi ha spinto verso l’Italia. Un colpetto leggero quasi impercettibile: questo sapeva di sere d’estate, corse in bicicletta e gelati.

Cartongesso (Francesco Maino)
Francesco Maino, avvocato di San Donà di Piave, ha vinto il Premio Calvino 2013 con questo libro irriverente e violento: uno spaccato perfetto della grigia provincia bigotta e ipocrita. Da leggere tutto d’un fiato…letteralmente, perché non ci sono pause e capitoli.
Francesco Maino, assieme a Daniele Marcassa, è anche l’autore di Perdipiave, il bellissimo viaggio a piedi da Venezia alle Dolomiti lungo il fiume Piave. Qui tutte le puntate.

L’amica geniale | Storia del nuovo cognome | Storia di chi fugge e di chi resta | Storia della bambina perduta (Elena Ferrante)
La tetralogia della misteriosa Elena Ferrante vi risucchierà. Ho sentito che adesso vogliono anche farne uno sceneggiato televisivo ma non so se sono contenta.

L’isola di Arturo (Elsa Morante)
Ecco. Un altro libro da scaffale d’oro e da Bookstee.

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Cattedrale (Raymond Carver)
Questo è stato -anche- l’anno dei racconti. Carver mi fa adorare ancora di più la letteratura americana.

Il deserto dei Tartari (Dino Buzzati)
Purtroppo egli non si sente gran che cambiato, il tempo è fuggito tanto velocemente che l’animo non è riuscito a invecchiare.

A pesca nelle pozze più profonde (Paolo Cognetti)
Ormai forse avete capito che Paolo Cognetti capita in tutte le mie liste! Questo è un libro che “racconta i racconti”, che ve li spiega e vi fa allungare ancora di più la lista delle vostre prossime letture.

Sostiene Pereira (Antonio Tabucchi)
L’ho finito stamattina. L’altro giorno ho detto che questo libro mi ha fatto venire un’insopprimibile voglia di Portogallo e Lisbona. Ora che l’ho terminato…non mi resta che programmare le prossime vacanze.

Se questi consigli vi sembrano insufficienti e ne volete ancora, non vi resta che seguirmi anche su Anobii. Sono maniacale e precisa nell’annotazione di tutte le mie letture.