Talking Pictures – Images rescued from the past (Ransom Riggs)

Chi è Ransom Riggs?  Un genio.
Vi ricordate il libro “Miss Peregrine’s home for peculiar children”? Non so se in Italia sia uscito (procuratevelo subito in qualche modo). Comunque, in breve, si tratta di una bellissima storia creata a partire da vecchie e strane fotografie che Ransom ha trovato in soffitte e mercatini.
State iniziando a capire perché mi piace così tanto, vero?
Oggi vi vorrei parlare di un altro suo libro, questa volta solo fotografico, che ho preso in prestito alla biblioteca di Auckland, distretto di Takapuna.

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*Breve excursus sulla biblioteca di Auckland*
La adoro. Punto. Potrei trascorrere lì dentro ore, giorni, settimane. Vorrei andare lì quando non lavoro in libreria e diventare una persona casabibliotecalibreria. Non male, vero?
La biblioteca di Auckland ha un sistema di prestito fenomenale: in pratica tu guardi i libri a disposizione nel sito internet e se trovi quello che desideri, puoi chiedere che venga trasportato nella tua sede preferita. Nel mio caso, visto che lavoro lì, Takapuna.
Ho quindi richiesto il mio libro di Ransom Riggs e dopo un paio di giorni ho ricevuto una mail di avvenuta consegna. Sono andata in biblioteca, ho trovato il libro in uno scaffale dedicato alle richieste -non mischiato con gli altri- ordinato per cognome del richiedente.

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Ora, lasciamo perdere che per venti minuti buoni ho cercato il libro sotto la R di Riggs e non sotto la D di Depentor…ma non vi pare che il sistema sia semplice ed efficace? Non voglio fare paragoni con la mia biblioteca storica ma…
Altro punto a favore: se vai in biblioteca e cerchi un libro che non riesci a trovare sugli scaffali (mi capita sempre, sono una frana con la classificazione Dewey), una dolce vecchina ti aiuterà nella ricerca chiamandoti “honey”, “sweetie” e “darling”.
Conclusione: le biblioteche di Auckland ci piacciono assai.

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Torniamo al buon Ransom che raccoglie le vecchie fotografie e ne inventa delle storie.
“Talking Pictures” è un libro esclusivamente fotografico. Perché? Semplice, sono le foto, con i loro appunti e commenti, a raccontare le storie. Come dice l’autore, purtroppo non si usa più scrivere sul retro delle fotografie. O meglio, non si usa quasi più fare vere fotografie (con il rullino, la pellicola, la carta).
“Le macchine fotografiche stanno proliferando come mai prima d’ora, ma le immagini che producono sono stringhe effimere di 0 e 1, raramente stampate, raccolte in modo digitale, facilmente danneggiabili o cancellabili, suscettibili al calore, ai magneti e all’oblio. Un hard drive può durare cinque anni, un CD può durarne  dieci o quindici. 
Una fotografia stampata bene sarà visibile anche dopo un secolo. I negativi anche di più”

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Io e Alessio ne parlavamo giusto ieri (e dai discorsi che facciamo, capirete perché stiamo inesorabilmente diventando vecchi): lungi da noi rifiutare le comodità del mondo digitale, ma una volta era meglio. Il CD te lo dovevi comprare, dovevi spendere trentamila lire, poi però lo consumavi letteralmente, ti leggevi tutti i testi del libretto e cantavi le canzoni finché non le sapevi a memoria. Al cinema ci andavi poco, selezionavi i film e te li gustavi dal primo all’ultimo fotogramma. Stessa cosa per i libri. Nessuno nega che sia fantastico poter avere tutto a disposizione e soprattutto averlo subito, il problema è che non c’è più selezione. Sei bombardato da valanghe di materiale e spesso perdi più tempo a dividere ciò che è buono da ciò che è spazzatura.

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Lo stesso vale per le fotografie: con una reflex in mano sono tutti bravi. Ed è bellissimo: quando vado in giro, non mi preoccupo di fare brutte foto o di bruciare il rullino. Fa tutto la Canon. Poi però prendo in mano una Lomo o una qualsiasi altra macchina analogica e non sono capace di inserire il rullino, oppure lo inserisco ma quando vado a ritirare le copie pronte, Michelino mi dice che non ne è venuta fuori neanche una.
(chi è Michelino? Eh, sei di San Donà se…)

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Dove volevo arrivare? Ah sì, il libro di Ransom Riggs!
Io vi metto qualche anticipazione ma voi correte a prenderlo: ogni pagina è un incredibile viaggio. Chi sono quelle persone? Che fine hanno fatto? Qual era il loro colore preferito? Si sono sposati alla fine? Lui è morto in guerra?
…e tante altre meraviglie!
PS: trovo solo un difetto. Di tutte le foto belle che ha trovato, proprio quella doveva mettere in copertina? Paura.

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