Non sono scostante, sono solo ambiversa!

Quando ero piccola, tutti dicevano che ero timida. Se arrivava gente a casa mia, io mi nascondevo nella mia casetta. Camminavo a testa bassa e non volevo parlare con nessuno. Mi raccontano che poi, a un certo punto, sono sbocciata: è arrivato Pallino (il mio cagnolino bianco) che mi ha insegnato tante cose, sono andata a scuola e sono diventata finalmente estroversa e chiacchierona. Fine.

No.
Secondo me, in questa storia, c’è un errore: io non ero davvero timida e, vi dirò di più, non sono affatto cambiata.
È vero, non mi piaceva parlare con la gente e mi nascondevo se arrivavano persone a casa mia…però non avevo problemi di socializzazione con i miei coetanei e con le persone che mi piacevano. All’asilo -anche se odiavo andarci- avevo tanti amici e con loro non ero assolutamente taciturna. Allo stesso modo, mi comportavo a casa: i filmini familiari degli anni ’80 mostrano una Giulietta curiosa e sfrontata (e spettinata). Credo che i miei genitori e mia sorella possano confermare che la parola e la determinazione certo non mi mancavano. Ero piccola ma ero rompiballe. Esattamente come sono ora.

Ecco dov’era l’errore: i veri timidi stanno zitti sempre. Non ti guardano mai in faccia. Mai. Non solo quando gli comoda.
Io ero “timida” solo con chi non mi piaceva.
Quindi forse non ero affatto timida?

Sono giunta a questa consapevolezza quando mi sono resa conto che, regole sociali a parte, non sono affatto cambiata: non mi nascondo più se arriva qualcuno a casa mia (altrimenti mi prenderebbero per matta) ma ho una pessima opinione di chi lo fa senza avvisare (si escludono le persone con le quali ho un rapporto stretto e consolidato).
In altre parole, detesto trovarmi in una situazione che non ho voluto io: stavo leggendo un libro, chi sei tu per interrompermi senza chiedermi se mi fa piacere? Perché non mi hai mandato un messaggio per avvisarmi? 
Allo stesso modo, non sopporto quelli che ti fanno sentire in colpa quando declini un invito o, ancora peggio, quelli che insistono.
Ti ho già detto di no. Perché mi metti in imbarazzo? Non offenderti, non è niente di personale.

Esattamente come quando ero piccola. 
Mi piace la compagnia, mi piace chiacchierare e mi piace anche conoscere nuove persone.
Però deve accadere quando sono preparata e quando lo voglio io. Altrimenti non è più un piacere e diventa un obbligo odioso senza alternative.
E giuro che so essere davvero antipatica quando non sono dell’umore giusto.

Neanche a farlo apposta, la scorsa settimana mi è capitato di leggere questo articolo (il blog è “A cup of Joe”) e ne ho discusso in seguito con Elena e Alessio.
[Se vi interessa l’argomento, c’è anche un TED talk molto interessante]
Anche Elena e Alessio, come me, si ritengono degli “estroversi part-time”. Con Elena, in particolare, condivido l’insofferenza per quelli che insistono. Mi capitava sempre a Berlino: perché non accetti semplicemente il mio rifiuto e mi dici che sono vecchia e noiosa? E perché se sono noiosa vuoi uscire con me, in primo luogo? Lasciami stare, no?

Abbiamo risposto alle domande del test e abbiamo scoperto di essere “ambiversi” (questa è una mia traduzione di “ambiverts”…credo vada bene, no?)
E voi? Provate a rispondere alle domande (ve le riassumo qui sotto alla buona perché odio tradurre) e ricordate: se siete estroversi, non sono tutti come voi. Accettate la diversità e imparate ad apprezzare la compagnia degli introversi che, proprio perché più selezionata, è a mio avviso infinitamente più preziosa. (se vogliono uscire con voi è perché lo vogliono davvero, non stanno cercando un’alternativa alla solitudine)

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1) Dove ti siedi quando sali su un treno o entri in un bar?
Gli estroversi tendono a sedersi al centro e amano essere circondati da gente. Gli introversi preferiscono stare ai lati della stanza e avere le spalle coperte. [Secondo voi, io come sono?]

2) Com’è la tua festa di compleanno ideale?
Un introverso preferisce festeggiare con pochi amici stretti, l’estroverso propende per i party numerosi.
[Per quel che mi riguarda, da qualche anno mi rendo irreperibile perché vado in vacanza. Però mi fa piacere quando qualcuno si ricorda di farmi gli auguri e amo festeggiare con pochi intimi, se capita]

3) Sei mai stato descritto come intenso, misterioso o riservato?
Gli introversi, di solito, rimuginano sui loro pensieri prima di condividerli e pianificano quello che stanno per dire, sembrando a volte innaturali. Gli estroversi, invece, adorano attaccare bottone con tutti, dalla cassiera al vicino di posto in aereo. Al lavoro, danno il meglio quando pensano ad alta voce e tendono a preferire le riunioni rumorose.
[Ucciderei a sangue freddo chi vuole parlare a tutti i costi in aereo o in treno. Il fatto che io abbia un libro aperto e stia ascoltando musica ti suggerisce qualcosa? Per quando riguarda la condivisione dei pensieri, non rimugino molto se mi trovo a parlare con le persone che mi piacciono o con le quali ho confidenza. Con tutti gli altri, sono una bestia.]

4) Ti senti stanco e affaticato. Che cosa succede?
Dopo aver avuto una conversazione intensa, gli introversi hanno bisogno di ricaricarsi rimanendo per un po’ da soli. Gli estroversi, al contrario, ricavano energia dai gruppi di persone e si sentono apatici quando stanno per troppo tempo da soli.
Entrambi, tuttavia, amano la compagnia delle altre persone: la differenza sta nella risposta allo stimolo.
[Esattamente come dicevo io!]

5) Ti piace non avere niente da fare o è una cosa che odi?
Quando sei a casa da solo perché il tuo fidanzato/i tuoi coinquilini/i tuoi genitori/vattelapesca sono fuori città, cosa fai? Chiami subito i tuoi amici per uscire? L’introversa Audrey Hepburn ha detto: “Adoro stare da sola, camminare con i miei cani, guardare gli alberi e i fiori”. Gli estroversi, invece, si annoiano presto e finiscono per desiderare disperatamente la compagnia degli altri.
[High five, Audrey!]

6) Sei sempre tu a organizzare?
Gli estroversi tendono a estendere gli inviti (più si è, meglio è). Gli introversi, invece, hanno la tendenza a farsi chiamare dagli altri.
(non so se ho inteso bene, ma mi pare che intenda che gli introversi aspettano che qualcuno li chiami)
[Questo si rivela particolarmente difficile perché, giustamente, sembra di fare i preziosi e dopo un po’ uno si stanca di chiamarti]

7) Come prendi le tue decisioni?
Quando si trovano di fronte a una grande decisione da prendere, gli introversi si fermano, pensano con attenzione a tutti i pro e a tutti i contro. Gli estroversi, invece, amano il rischio.
[Qui temo proprio di aver cambiato squadra. Io chiudo gli occhi e decido senza pensarci troppo.]

8) Il telefono suona! Che cosa fai?
Gli estroversi rispondono. Gli introversi filtrano tutte le chiamate, anche quelle degli amici. Una telefonata inaspettata può essere devastante per un introverso. Non è che non amino parlare, è che vogliono essere pronti a farlo.
[Ricordate le visite inaspettate? Ecco. Aggiungo che, nel mio caso, io non rispondo MAI al telefono di casa – qui in NZ neanche ce l’ho- e raramente al cellulare. Per fortuna ci sono le mail e i messaggi!]

9) Parliamo del tuo fidanzato-fidanzata/marito-maritA/partner/vattelapesca.
Di solito, introversi ed estroversi si attraggono perché si bilanciano l’uno con l’altra. In questo tipo di relazione, gli introversi hanno bisogno di molto tempo da spendere da soli. Gli estroversi all’inizio non capiscono e a volte si offendono. Durante una lite, l’estroverso vuole parlare subito dei suoi sentimenti, mentre l’introverso preferisce stare da solo e pensare prima di essere pronto a parlare.
[Che fortuna essere capiti]

10) Hai tendenze di introversione ed estroversione?
Tutti ne hanno: se esistessero puri introversi o puri estroversi, essi dovrebbero essere rinchiusi in manicomio (ha detto Jung). Alcuni stanno in mezzo: possono sentirsi bene in mezzo alla folla un giorno, e il giorno dopo avere bisogno di stare da soli. Sono i cosiddetti “ambiversi”.
[Non sono scostante, sono solo ambiversa. Tiè!]

E voi? Siete introversi, estroversi o ambiversi? Come vi comportate in queste situazioni?