Ogni maledetto lunedì

I Lunedì da queste parti sono momenti critici.

C’è una signora che arriva all’alba sferragliante di secchi e moci vileda e si mette a pulire le scale condominiali, cantando salmi religiosi.

C’è un cane -che casualità è proprio il mio- un cocker selezionato per essere particolarmente abbaiante e rompiscatole, che non tollera la provocazione e trascorre le tre ore successive con le bave alla bocca aumentando progressivamente il volume dei latrati.

C’è un’altra signora -che casualità è proprio mia mamma- che ha deciso che il lunedì mattina è il momento giusto per rivoltare la casa. La stessa signora -che casualità è famosa per essere fastidiosamente mattiniera e per avere un tono di voce penetrante, fa la maestra-  inizia verso le 6 a vibrare colpi di scopa sulle porte, a spostare mobili con una forza sovrumana e, soprattutto, spalanca tutte le finestre.

C’è un appartamento -che casualità è proprio il mio- che è disposto in modo strano e crea delle correnti d’aria degne della più potente delle gallerie del vento.

(Il cocker feroce non sopporta la vista della scopa, pertanto alterna i latrati a vigorose ringhiate contro la nemica di saggina)

C’è una persona -che casualità sono io- che non ha orari di lavoro rigidi e che, fortunatamente, di lunedì mattina non deve svegliarsi. In teoria. Forte di questa consapevolezza -e debole di memoria- quella persona (che casualmente sono io) va a dormire a orari imbarazzanti. Verso le 6, quella persona si sveglia improvvisamente, credendosi nel bel mezzo di un’irruzione della polizia e trascorre la prima parte della giornata in stato ipnotico cercando di ricostruire la propria identità.

Quando quella stessa persona -sono sempre io eh- riprende conoscenza, si trascina in cucina per bere un caffè, trova una figura simile a lei (che poi riconoscerà come il genitore cromosoma Y) e la signora genitrice che la bombarda di domande difficilissime e le ricorda impegni improrogabili che si dimentica 40 secondi dopo. Il cocker continua ad abbaiare.

Il tutto, in un clima rigido e ventoso, che ci ricorda tragicamente il destino dei soldati napoleonici in Russia.